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Ed è proprio sul valore del “servizio” che gli aderenti Adulti di AC si sono soffermati nell’ultimo incontro: un valore che la Chiesa Cattolica riconosce come vero e proprio ministero, perché considerato dono dello Spirito Santo e basato sulla continuità e sulla ecclesialità (come definito nel Decreto sull’attività missionario della Chiesa “Ad Gentes”). «Un tale servizio alla Chiesa locale, svolto in costante solidarietà con le sue esigenze e le sue scelte pastorali – spiega San Paolo Giovanni nel Discorso ai 1200 delegati partecipanti alla IX Assemblea Nazione dell’Azione Cattolica Italiana del 29 aprile 1995 – è la finalità primaria dell’Azione Cattolica, che lo compie con generosità, fedeltà, costanza, umile spirito evangelico e forte senso ecclesiale, in salda comunione e diretta collaborazione con i Pastori».
Essere aderente di Azione Cattolica significa essere al servizio della Chiesa e, perciò, della propria comunità parrocchiale, in cui si nasce e si cresce alla fede cristiana: servizio è gioia, dunque, aderire all’AC vuol dire anche essere chiamati alla gioia cristiana. Ed è proprio in base a questo che ogni chiamata al servizio in parrocchia, soprattutto per gli aderenti, esige sempre come risposta il “sì”.
È evidente che il servizio in AC è, da sempre, una delle scelte profonde dell’Associazione: è una vocazione che dà forma alla nostra esistenza, è quell’ideale prezioso che l’Associazione ha da offrire alla Chiesa e al mondo con amore. Si incentra e si basa sul promuovere personalità laicali capaci di raccontare la fede con la Parola e con la vita in ogni ambito della propria esistenza ogni giorno, con gratuità, avendo nel cuore qualcosa di positivo da proporre a chi ci vive accanto, ed è ciò per cui vale la pena impegnarsi e spendersi. È un’esperienza spirituale di testimonianza di vita cristiana che si fa rete di amicizie, di azioni, di riflessioni, di preghiera e rende visibile un servizio vero donato e portato avanti senza rumore e con qualche sacrificio.
Ecco perché ciò che può ridare slancio agli aderenti di AC, che hanno scelto e accolto il dono del servizio, è una nuova carica e un nuovo modo di coniugare il rapporto fede e vita, Chiesa e mondo. Vale il comando del Signore «mi sarete testimoni fino agli estremi confini della terra» (Atti 1,8). La laicità degli aderenti di AC ha bisogno di essere imparata, rielaborata, pensata e posseduta.
Cosa arricchisce la vita di un associato? Non solo la cultura dell’Associazione, il suo compito a educare le persone alla fede con stile e atteggiamento positivo di fronte alla vita, o ancora le esperienze aperte che orientano a ricercare ciò che è semplice ed essenziale, a sperimentare che Dio è sempre e oltre i nostri desideri e ad amare e servire la Chiesa, ma anche i momenti formativi e spirituali.
Inoltre, l’Azione Cattolica educa le persone alla concretezza e all’operosità, aiutandole ad avere le antenne sensibili sui problemi del mondo e a saper cogliere i cambiamenti con apertura per apprezzarne la ricchezza e la bellezza del cambiamento stesso per la vita della comunità.
Ed è proprio questo che attrae e arricchisce la vocazione al servizio in campo educativo per la formazione delle coscienze, in campo caritativo e culturale nella comunità parrocchiale, nell’associazione e nella società civile.